Sound of Fashion: il grunge, dalla musica alla moda.

Maria Elena Orlando

Nel singolo Negative Creep Kurt cantava «I’m a negative creep and I’m stoned» in Dumb «My heart is broke but I have some glue». I Nirvana sono stati una delle più famose band grunge. Il Grunge è conosciuto anche come Seattle sound per la sua provenienza dallo stato di Washington. «Ma cosa significa grunge? Pare che il termine derivi dall’aggettivo grungy, utilizzato nello slang di alcune zone d’America fin dalla metà degli anni Sessanta per indicare qualcosa di ‘sporco‘» [1]. Definisce una corrente musicale le cui caratteristiche sono le sonorità hard rock e punk rock, unitamente alla denuncia sociale contro il panorama politico e culturale dell’epoca. Tratto comune di queste band, è l’urlo di protesta insieme ai testi introspettivi che evidenziano una generazione problematica. La struttura della canzone cambia, passando dal verso-ritornello-verso-ritornello-assolo al rumore+ritornello+rumore… Le principali band di questo genere passate alla storia sono state: I Nirvana, Pearl Jam, Alice in chains, Green River e molti altri. Dal punto di vista stilistico, i componenti di queste band si contraddistinguono per l’abbigliamento caratterizzato da jeans strappati, maglioni slouchy, camicie di flanella, cardigan extra large, pellicce oversize. Di particolare ispirazione è stato lo stile di Kurt Cobain, tanto da essere ripreso dagli stilisti più famosi. Ciò che, in apparenza, poteva sembrare sciatto, arriva sulle passerelle. Tra gli elementi ripresi dai più grandi stilisti, il pigiama. «A rilanciare per primo la camicia da pigiama ma in seta italiana è stato Gucci, ma Cobain aveva indossato il pigiama per il suo matrimonio con la cantante Courtney Love, a Waikiki (Hawaii), nel 1992, una scelta decisamente sovversiva nella storia del costume» [2].


Kurt Cobain entra nell’universo Gucci, «universo dove tutto è possibile» afferma Alessandro Michele. Alcuni elementi come il look stratificato e mixato oggi vengono ripresi nelle più importanti sfilate anche non direttamente ispirate a Cobain. Nella collezione Autunno Inverno 2018 di Gucci la location è una sala operatoria, all’interno di questa sala i modelli sfilano lentamente, alcuni di loro hanno tra le mani le loro stesse teste, altri indossano al di sopra dei pantaloni sartoriali una camicia a righe sottili con un cardigan oversize, elemento chiave dei look di Kurt Cobain.  Marc Jacobs disegna la storica collezione Grunge per la stagione Primavera Estate 1993. I modelli indossano camicie tartan, magliette a righe, vestiti floreali. Ad oggi è considerata una delle migliori collezioni di Jacobs. Uno dei temi più importanti dell’epoca contemporanea è sicuramente il genderfluid. Kurt Cobain già negli anni Novanta portava occhiali da donna e indossava accessori presi in prestito dal guardaroba femminile, come la pelliccia leopardata e lo smalto rosso. Il modello degli occhiali indossato da Kurt e poi ripreso da Stilisti come Hedi Slimane è il modello Archive di Christian Roth.


Indimenticabile è il servizio con copertina sulla rivista The Face dove Kurt viene immortalato vestito da donna indossando un abito a fiori al di sotto del quale vi era una t-shirt bianca. Anche Raf Simons crea delle «stampe di fiori che sbocciano ispirati all’abito floreale che Kurt indossava». Lo stesso Kurt è stato immortalato in un servizio fotografico indossando abiti Driesvannoten per la rivista Mademoiselle nel Novembre 1993 portando una gonna. Ancora una volta, come avviene per le sottoculture punk, si evidenzia l’intimo legame presente tra moda e musica e ancora una volta è la moda della strada ad essere ripresa successivamente sulle passerelle. Questo fenomeno viene descritto dalla teoria del bubble up secondo la quale è la moda indossata da un gruppo ristretto di persone della strada, ad essere ripresa dalle classi sociali superiori e ad essere portata sulle passerelle, al contrario della teoria del trickle down, a lungo utilizzata al fine di descrivere il meccanismo di diffusione degli stili del vestiario, nella quale erano i ceti sociali più bassi della popolazione ad imitare quelli più alti, che per differenziarsi cambiavano continuamente, creando, di volta in volta, un circolo senza fine.
Note
[1]  https://notiziemusica.it/che-cosa-e-il-grunge/curiosita/ 
[2] https://www.ansa.it/canale_lifestyle/notizie/moda/2019/02/14/kurt-cobain-10-trend-di-moda-che-dobbiamo-a-lui_ce2b1a26-0e6f-49cd-ae35-3cdad87ccce8.html
[3] https://www.vogue.com/article/kurt-cobain-legacy-of-grunge-in-fashion

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