Agnese Azzarelli
A distanza di sette anni dall’operazione di Fendi che, per celebrare il novantesimo anniversario, così come i cinquant’anni di collaborazione con Karl Lagerfeld, scelse di riportare alla luce le marionette realizzate dall’artista zurighese Sophie Taeuber-Arp per Il Re cervo di Carlo Gozzi, forgiandone la collezione Fall/Winter 2015; Max Mara firma la collezione Fall/Winter 2022, inneggiando alla medesima artista.
Le operazioni, a ben vedere, sono di segno divergente, se non opposto.
Fendi sceglie la similitudine, sino a lambire l’uguale.
Max Mara è all’apparenza monolite, fortezza inespugnabile. Non sono certo le ricorrenze del bianco, del bruno e del rosso ad accostare la collezione alle creazioni di Taeuber-Arp; così come – sebbene l’operazione di trarre ispirazione anche dagli indumenti coi quali l’artista si recava al Cabaret Voltaire desti interesse; tutto ciò non pare esaustivo nell’avanscoperta della F/W 2022.
Nell’avviso di chi scrive aggettivi come “magico” e “misterioso” non fanno che acuire più di un divario: apparente divario che intercorre tra la F/W 2022 e il portato di Sophie; divario che intercorre tra l’operazione e le parole per esprimerla.
Defezioni della lingua italiana?
Vero è che la maison, quasi edificasse un’elaborata analogia, si distacca da un pedissequo ossequio al dettato di Sophie, in questo confermando il suo essere fortezza inespugnabile.
L’interpretazione di Vanessa Friedman coglie elementi importanti, ma si distacca da quanto ancora potrebbe esser detto della F/W Max Mara:
«In an emerging-from-Covid world such garments might smack of comfort clothing and the cuddliness of home, but in a sanctions-and-shelling world — one where a guest clad in a little black dress toted a cardboard sign scrawled with the message “No War in Ukraine” — they seemed more like protective gear, shielding the bodies within». [1]
Modelle avvolte in cappotti di cachemire, calze lunghe e passamontagna rimandano, nell’avviso di Friedman, ad un mondo confortevole, ad un vissuto casalingo o – diversamente – alle protezioni, all’equipaggiamento necessario in una quotidianità segnata dal conflitto armato.
Rendere omaggio ad un’artista scomparsa?
Esibire comfort o protezione? Tra i due poli opposti ciò che traspare è una profonda interpretazione delle tendenze presenti, che restituisce alla creazione i suoi meccanismi non assoggettabili a qualsivoglia logica, mantenendo intatta l’eleganza e il rigore che contraddistinguono la maison.
[1] V. Friedman, Everything Looks Different Now. Crisis and fashion collide at Moschino and Prada, “The New York Times”, https://www.nytimes.com/2022/02/25/style/prada-moschino-milan-fashion-week.html, URL consultato il 12/06/2022.