Daniela Musini
Decisamente non aveva il fisico da danzatrice, Loïe Fuller, che, anzi, era massiccia e mascolina, ma quando danzava, con quelle sue movenze flessuose e ipnotiche, conquistava tutti. La Belle Époque la incoronò come una delle regine della danza e alle Folies Bergères di Parigi i suoi spettacoli registravano immancabilmente il tutto esaurito. Ammirata senza riserve da Toulouse-Lautrec (che la ritrasse), dallo scultore Rodin, dai fratelli Lumière, da Debussy e Mallarmé, che l’appellò “l’incantatrice”, e persino da Pierre e Marie Curie, Loïe rinnovò non solo i canoni della danza, ma diede un contributo importantissimo alla illuminotecnica e all’uso del virtuosismo cromatico nelle coreografie. Eppure questa ragazza nata poverissima il 22 gennaio 1862 in una sperduta fattoria del Midwest americano, orfana prestissimo di padre, ucciso da una banda di fuorilegge, non frequentò mai scuole o accademie, ma la danza ce l’aveva nelle vene, nel cuore, e ad essa, a dispetto di tutto, volle dedicarsi tutta la vita. Un fluttuare senza sosta di veli, vibrazioni di luce, energia vitalistica: era così la sua celebre “danza serpentina” con cui rivoluzionò le arti sceniche della fine dell’Ottocento. Il vorticare di braccia che tenevano bastoni che reggevano a loro volta veli amplissimi ed impalpabili, e poi un tripudio di colori e di luci: questo guardavano, stupefatti, gli spettatori che accorrevano entusiasti ai suoi spettacoli.
Le sue performances erano stupefacenti per energia innovativa e perfezione di movimenti, ma anche per i suoi abiti confezionati con 350 metri di seta, per i 25 tecnici che lei pretendeva per ogni suo spettacolo e che creavano, dietro sue dettagliatissime e pignole direttive, effetti cromatici e luminescenti mai visti prima e per quei sali fosforescenti (da lei ideati), applicati direttamente sul costume di scena. Ne derivava un vortice di suoni, luci e movimenti che sbalordivano ed ipnotizzavano pubblico e critica e un ardimento ed un’energia che elettrizzavano gli spettatori. Fu lei, Loïe Fuller a dare indiscutibilmente un nuovo impulso alla danza moderna che troverà poi un’icona irresistibile in Isadora Duncan. Già, Isadora. Appena la vide, così snella, sensuale e spregiudicata, Loïe, dichiaratamente omosessuale, se ne innamorò perdutamente e la volle tra le giovani danzatrici che le facevano da cornice nelle sue coreografie. La Duncan, però, oltre che di enorme talento, era dotata anche di ambizione sconfinata e di scaltro opportunismo e quindi ne divenne l’amante, ne sfruttò il successo, le rubò la scena (e il pubblico) e la confinò nell’oblio.
Ma fu da quella ragazza nata in una sperduta prateria americana ad imparare a danzare scalza, a fare della danza un linguaggio ardito e innovativo e del proprio corpo un veicolo di dinamismo e di intensità. Loïe Fuller morì il 2 gennaio 1928, a 66 anni. Era malata da tempo di cancro che l’aveva colpita probabilmente in seguito alle forti dosi di radiazioni presenti nelle “ali di farfalla” fluorescenti (al radium) che lei aveva così spesso utilizzato nella sua carriera. La sua tomba giace nel cimitero monumentale di Parigi, il Père Lachaise, a pochi metri dalla sua irriconoscente allieva e amante, ma quella di Isadora è costantemente visitata e coperta di fiori; la sua, invece, malinconicamente trascurata e invasa da erbacce.
Daniela Musini
Nata a Roseto degli Abruzzi (TE) e vive a Città Sant’Angelo (PE).
Diplomata in pianoforte, laureata in Lingue e Letterature straniere e in Lettere moderne, è scrittrice, pianista, attrice e autrice teatrale e acclamata interprete dell’opera di Gabriele d’Annunzio. Ha allestito i suoi recital/concert e i suoi monologhi dedicati ad Eleonora Duse e Maria Callas sia in Italia che in Russia, Giappone, Francia, Bielorussia, Germania, Polonia, Turchia, Stati Uniti e Cuba. Da sempre appassionata di figure carismatiche di donne, ha al suo attivo la biografia Lucrezia Borgia. Misteri, intrighi e delitti (Stampa Alternativa/Nuovi Equilibri), un saggio eBook dedicato all’universo muliebre dannunziano dal titolo I 100 piaceri di d’Annunzio. Passioni, fulgori e voluttà (Librinmente Editore) e Le Magnifiche 33 donne che hanno fatto la storia d’Italia (Piemme) Per la sua poliedrica attività artistica e per i prestigiosi traguardi raggiunti le sono stati conferiti 36 premi letterari nazionali ed internazionali e 16 premi alla carriera.