Linda Galota
Lo spazio tra le linee interrompe la continuità, genera silenzio ed un profondo senso di vuoto, eppure lascia spazio per tutto il resto. Così i momenti di rottura diventano spazi nella normalità e provocano ripensamenti. Lezioni per vuoti creativi è una raccolta di visioni che nascono nell’imperfezione discontinua dei vuoti dando vita a nuove sensibilità per le nostre future rivoluzioni creative.
L’onda empatica
Quando l’Italia intera venne dichiarata “zona rossa” dal governo e le misure di confinamento iniziarono ad essere adottate, la fotografa Maria Clara Macrì (@meryornot) dichiara di essersi sentita persa per un pò. Presto, però, era il momento di ritrovarsi di nuovo, nel continuo trascorrere dei giorni.
Per questo motivo decise di avviare una call per i suoi follower su Instagram chiedendo loro di inviarle un breve video nel quale non dovessero fare altro che essere loro stessi, nella piena e completa libertà del loro spazio casalingo.
Come la fotografa stessa ha sottolineato, in molti le hanno concesso di entrare nelle loro camere da tutte le parti del mondo, tra questi Italia, Francia, Belgio, Inghilterra, America, Brasile. Ciò che univa segretamente insieme tutti quei progetti era il fatto che, seppur nelle proprie singolarità, si assomigliavano tutti inconsapevolmente.
Per questa ragione Macrì ha pensato di vivisezionare i video inviateli dai suoi follower in una serie di frammenti per poi ulteriormente suddividere quei frammenti in visioni e visualizzazioni di corpi, spazi e personalità da poter successivamente assemblare in una raccolta. Radical Empathy: A Quarantine Witness in Their Rooms è un progetto sull’empatia, sulla collettività e su una connessione di pensieri e sentimenti che unificano persone diverse in diverse parti del mondo, rendendole insieme un tutto eccezionale.
Perché in fondo siamo tutti individui unici, eppure ci manifestiamo in rapporto al molteplice che è degli altri. Il vivere isolati ci ha costretti a rinunciare alle relazioni, riportando la nostra attenzione verso il nostro spazio interiore, spesso mantenuto volontariamente in secondo piano. E forse, in quegli infiniti istanti privi di rumore, tra sbalzi di umore e giornate a rilento tra angoli vuoti, ci siamo rivisti a distanza ravvicinata.
Così il progetto di Macrì è un’ode al sentimento, alla quieta energia rivolta verso l’interno, verso se stessi ed i propri spazi. In una continua aggregazione di vita, emozioni, ricordi e narrazioni tra i vuoti dello spazio e del tempo di una pandemia.
“L’empatia è l’onda da cui mi lascio trasportare per individuare e fotografare i miei soggetti, è l’energia che da sempre guida la mia vita e mi fa entrare in contatto con le persone mentre vivo e viaggio.”
MARIA CLARA MACRÌ