Agnese Azzarelli
Ecochic, concept store per bambini di Serena e Giada è un posto meraviglioso nel cuore del centro cittadino di Legnano. Le titolari sono due sorelle, con una passione per la pedagogia montessoriana e studi pregressi nel campo dei servizi sociali.
Senza nulla togliere alle svariate competenze che affollano il settore delle vendite, l’esperienza di Serena e Giada dimostra, ancora una volta, come l’apporto di competenze apparentemente altre, fuori dall’ordinario eppure intimamente correlate all’alveo della cura della persona e del bambino, possa dare un valore aggiunto al settore delle vendite di abbigliamento, giochi, accessori e molto altro…
Assecondando la pedagogia montessoriana, secondo la quale l’intervento educativo avrebbe come scopo quello di guidare il bambino per i sentieri dell’indipendenza, non vi sono solo piccole biciclette con le quali i bambini possono calcare i sentieri di Ecochic, ma gli stessi giochi, prevalentemente in legno, rispondono ad una logica precisa, a cominciare dalla scelta dei colori. Colori dal gusto nordico, colori tenui, che si contrappongono ad altri troppo accesi, a giochi che emettono suoni o luci, laddove è il bambino a dover interagire con i materiali e non viceversa.
I giochi, da Ecochic, sono per tutte le età: giochi morbidi, libri sensoriali, cubotti e per Egmont Toys un vero e proprio set di strumenti, dalla chitarra allo xilofono, marionette, i giochi di Little Dutch e Liewood.
Da Ecochic ci si fa belli, con borsette particolari, mollettine, cerchietti.
Ricordo un insegnamento di Maria Montessori, che mi sembra rispondere nuovamente alla logica di questo
store:
«Noi non insegniamo a disegnare disegnando, ma dando l’opportunità di preparare gli strumenti dell’espressione. Io considero questo un vero aiuto al disegno libero che, non essendo inefficace né incomprensibile, incoraggia il bambino a continuare».
È disegnando sentieri sotto la guida di Marta Ferrario, titolare di Ecochic, concept store di Alassio, che Serena e Giada si sono ritrovate a coltivare un progetto che, oltre il negozio, vede nascere un vero e proprio luogo d’incontro, dove il bambino ha la possibilità di sperimentare e dove ad una “zona giorno”, si alterna uno spazio più appartato nel quale le mamme hanno la possibilità di allattare e dove si svolgono incontri. L’ultimo sul baby wearing.
In questo secondo spazio troviamo anche un fasciatoio e un banchetto dove i bambini possono colorare. Uno spazio con un’offerta che spazia dal gioco, al tessile, alle calzature, all’abbigliamento. Quanto al tessile si possono scorgere asciugamani per neonati con la taschina per le gambe, sino a mussole di cotone. Il marchio privilegiato in questa parte dedicata al tessile è Natura Pura, azienda portoghese che propone prodotti di solo cotone organico, senza utilizzo di coloranti.
Fiore all’occhiellodello store è Maileg, coi suoi coniglietti e topini, di diverse dimensioni, sparsi in ogni dove.
Quanto all’abbigliamento e agli accessori,si trovaun carretto in legno questa volta correlato alla collezione di Natura Purache va dal set nascita sino all’abito un po’ più elegante per le occasioni importanti. Altri marchi che Serena e Giada hanno voluto sono Play Up, anche questo portoghese, caratterizzato dall’uso di materiale riciclato e dall’uso di cotone organico. L’attenzione all’ambiente, come al bambino non è solamente un’inclinazione, un interessedelle sorelle, ma affonda, anche qui, i suoi presupposti nella pedagogia montessoriana.
Maria Montessori amava l’espressione “giardino nostro”, ove ogni pianta è cara e aiuta a sorreggere il nostro io intimo.
A tema natura–bambino anche le vetrine, belle, quanto curiose.
Ancora per l’abbigliamento i marchi Pigeon, Filobio, azienda Made in Alba che usa tessuti biologici e con una mascotte, il papero Anito che, nella collezione invernale, compariva dalla tasca di tutine in ciniglia. Un altro brand Made in Italy è Mariella Ferrari, con capi dal gusto classico e al contempo di un’eleganza senza tempo, t-shirt con maniche a sbuffo e l’uso di tessuto liberty.
L’abbigliamento, qui, a Legnano, da Serena e Giada, va dal primo mese ai quattordici anni, comprendendo anche corredi per le mamme.
Le calzature rispondono alla stessa logica, quella di assecondare la crescita del bambino e le diverse fasi della sua esplorazione.
Il marchio Bobux, della Nuova Zelanda, lo dimostra ampiamente. Quelli di Bobux si sono affidati ad un podiatra, consapevoli di quanto le competenze, seppur diversificate, possano contribuire alla nascita di un prodotto, e hanno dato vita ad una collezione che, partendo dalla pantofolina da interno, rigorosamente in pelle, arriva a quella dei tre mesi, correlata alla fase di gattonamento, impercettibile e leggerissima, flessibile.
Da Ecochic troviamo anche le scarpe di Antica Calzoleria Eureka, anch’esse rigorosamente in pelle, fatte a mano, in Italia, da aziende artigianali e poi le Collégien francesi.
Ecochic ha aperto i battenti a novembre. La sua forza consiste nelle scelte accurate e nel background delle sorelle Serena e Giada, al di là delle convenzioni, lontano dallo stereotipo, capace di valorizzare colori, funzioni e storia dell’offerta.
Bibliografia
– M. Montessori, La libertà dei bambini, a.c di G. Ceccatelli, Edizioni Clichy, Firenze 2016
– M. Montessori, La scoperta del bambino, Garzanti, Milano 1999