Maria Elena Orlando
Durante gli anni ‘50 e ‘60, caratterizzati dal boom del turismo, non si può dimenticare come l’isola di Capri divenne la patria della bella vita. Capri divenne il luogo d’ispirazione per molti registi. Oggi, come in passato, è il luogo dove amano passare le vacanze i personaggi più famosi dello spettacolo e non solo. L’isola è stata il luogo che ha portato alla nascita di tendenze in uso ancora oggi: abiti bianchi, accessori in cuoio, camicie in lino. Era il luogo prediletto da Jackie Kennedy per le sue vacanze, dove sfoggiava pantaloni corti alla caviglia divenuti famosi grazie a lei come pantaloni Capri. I colori dominanti del paesaggio sono l’azzurro del mare e del cielo e il bianco degli edifici del luogo. Tutto questo insieme di suggestioni oggi viene definito come stile mediterraneo: stile che prende ispirazione dalle tradizioni, dalle culture e dalla vita delle popolazioni che si affacciano sul Mediterraneo. I designer Dolce & Gabbana hanno omaggiato più volte il sud Italia nelle loro creazioni, tanto che alcuni li definiscono come gli inventori di questo tipo di estetica.
La designer Martina Micuccio, di origini salernitane, per la sua collezione parte dalla domanda: «cosa immagino quando penso all’isola di Capri?». [1]
La risposta della designer lascia emergere un tipo di immagine diversa da ciò che la maggior parte delle persone pensa immaginando l’isola. Martina Micuccio attraverso le sue creazioni non pone attenzione alla mondanità, al divismo, ai numerosi fotografi che chiunque abbia soggiornato sull’isola ha incontrato. Porta sulla passerella un tipo di immagine più personale, dando omaggio alle sue radici, alla sua famiglia e al ricordo, raccontando la tipica giornata di una giovane in vacanza. Ai colori bianco e azzurro, aggiunge il lemon cream, il mandarino e il lilla. Gli abiti sono voluminosi e ampi, i dettagli sono delicati come i ricami e le paillettes applicate.
Dalla tua pagina Instagram ho potuto notare il progetto mar__embroidery. Come è nata la tua passione per il ricamo?
Sono sempre stata amante dei dettagli e l’idea di poter impreziosire abiti e far sentire unici chi li indossa mi ha sempre affascinata, ragione per cui amo questo modo. Frequentando lo IED ho seguito un corso sulla manipolazione tessile, ed è stato subito amore.
Mi rilassa molto ricamare e scegliere con cura colori, materiali. Vedere come un capo comune possa cambiare e diventare unico, super cool arricchendosi di carattere grazie al ricamo. La pagina @mar_embroidery nasce dall’idea mia e della mia gemella Marina durante la prima ondata di covid, chiuse in casa. È stata la nostra salvezza e valvola di sfogo creativo.
La tua collezione omaggia una delle bellezze del sud Italia. Quanto è importante secondo te valorizzare il patrimonio culturale italiano nella moda?
Credo sia molto importante perché ogni luogo è unico e può farci conoscere nuove culture, che possono arricchire il nostro bagaglio culturale.
Innovazione e tradizione possono convivere nello stesso progetto?
Assolutamente sì, condivido in pieno il pensiero che disse in un’intervista Alessandro Michele, ovvero che in fondo il presente sarà il prossimo passato. Questo per dire come sia giusto a mio avviso includere presente e passato nei propri progetti.
NOTE
[1] Progetto di tesi IED di Martina Micuccio. Collezione presentata all’interno della sfilata “Touch me” nell’edizione di Luglio 2019 di Altaroma.