Adorna Ricami. Tradizionalmente innovativa

Laura Annovi è una giovane ricamatrice emiliana che è riuscita a concretizzare la sua passione per il ricamo in un lavoro estremamente attuale, sfidando alcune vecchie concezioni che aleggiano ancora attorno a questo mestiere. Dopo aver frequentato l’Istituto Marangoni a Milano, Annovi ha seguito un percorso di specializzazione nella maglieria, finché non le capitò un’offerta da parte del modenese Ricamificio Antonella, con clienti nell’alta moda. Qui Annovi scoprì la propria inclinazione per l’artigianalità, che l’ha portata a decidere di aprire una propria attività nel 2019.

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«Il lavoro al Ricamificio è stato illuminante per me: mi sono resa conto più che mai che mi sento più artigiana che stilista e che la parte organizzativa e di risoluzioni tecniche mi dava molte più soddisfazioni di quanto potessi immaginare» afferma Annovi. A guidare il suo lavoro, ora, è una visione ben chiara su come vorrebbe trasmettere il concetto di ricamo ai posteri. La sua unica dipendente, anche lei di nome Laura, è un contributo importante alla qualità dell’offerta, grazie ai suoi ben 37 anni di esperienza nel settore e il grande amore per la trasmissione di questo sapere che la caratterizza. Le due Laura lavorano oggi nell’emilianissima città di Carpi, dove aveva già un suo laboratorio la seconda della due.

A proposito di questa attività, Annovi afferma di essere «un’idealista: vorrei creare una piccola realtà artigianale, composta di persone felici di stare insieme e appassionate a quello che fanno». Il suo intento è quello di recuperare un’arte che viene sempre più messa da parte e rischia di rimanere patrimonio solo di abili mani ormai in pensione o prossime ad avvicinarcisi. Ma Annovi non si limita a portare semplicemente avanti la tradizione. Ama sperimentare tecniche ormai poco usate, per riscoprirle e innovarle, innestando il cambiamento lì dove pochi lo hanno intravisto finora. «Ci sono altri ricamifici che usano le mie tecniche» afferma la ricamatrice, riferendosi ad una delle tecniche principali in uso nel suo laboratorio, «ma tutti sembrano tenere il manomacchina come “ruota di scorta”. In effetti è un modo di lavorare lento rispetto al ricamo fatto con le macchine automatiche e più costoso del ricamo a mano indiano».

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La forza delle tecniche che usa Annovi sta nel poter risolvere problemi e creare combinazioni che non riescono ai ricamatori automatici, e in questo modo essere molto più veloce e comoda rispetto ai ricamatori indiani. Chiaramente si tratta di una nicchia, ma «questo fattore, unito al mio inizio operativo nel marzo del 2020, in piena crisi pandemica, stanno rendendo il mio avviamento faticoso, al contempo sono felice di essere sempre in crescita». Nella visione della giovane ricamatrice, c’è l’idea per un progetto di formazione di nuove leve, nella speranza di poter avere più collaboratrici e di approfittare delle conoscenze di Laura per tramandare quest’arte. «Uno dei nostri punti forti è il connubio tra il mio approccio alternativo e la tradizionalità di Laura con la sua immensa esperienza». Sicuramente la formazione di Annovi nella moda le permette di capire l’approccio degli stilisti, di ragionare con loro sulle sensazioni della collezione e progettare insieme. «Inoltre ci impegnamo a seguire con cura ogni cliente, siamo presenti nel rispondere e cerchiamo di trovare sempre la soluzione che più soddisfi entrambe le parti».

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Il tipo di macchine utilizzate dal duo di Adorna sono la Cornely, per i punti a catenella e spugna, la Bernina, per poter creare meravigliosi ricami tridimensionali, o quelle per il ricamo a mano con telaio, o per l’orlo a giorno. Adorna in realtà si appoggia anche a diverse collaboratrici esterne di grande esperienza, «selezionate personalmente dalla nostra veterana. In questo modo, possiamo studiare il ricamo dalla prototipia, permettendoci di proporre idee sulla base delle esigenze di collezione; fino alla produzione e al controllo qualità che eseguiamo internamente» commenta Annovi.