Sara Spiro
Iniziato da poco, il Roma Europa Festival si conferma essere il polo artistico per eccellenza per la danza e per l’arte in generale poiché porta in scena ogni anno, durante la sua programmazione trimestrale, artisti di ogni calibro e fama, mostrandone professionalità e capacità al grande pubblico che si concentra nella capitale appositamente per seguire gli eventi targati REF.
È stato recentemente allestito il nuovo spettacolo dell’artista belga, Anne Teresa De Keersmaeker, già affezionata alla capitale italiana che ha concesso per la settima volta la prima nazionale del suo nuovo spettacolo, Exit Above – After the Tempest.
Inseriti nella suggestiva cornice della Cavea dell’Auditorium Parco della Musica scelta da Roma Europa Festival, i danzatori di Anne Teresa portano in scena una rappresentazione a cavallo tra le canoniche opere della coreografa e la ricerca di nuove possibilità espressive.
La scena è minimalista, con un palco segnato solo da figure geometriche che determinano le traiettorie dei danzatori, una luce concentrata prevalentemente in un occhio di bue mobile e il dominio di musica dal vivo, cantata e suonata.
Infatti, ad accompagnare i dodici danzatori sono la cantautrice di origini etiope Meskerem Mees e il chitarrista blues Carlos Garbin, ex danzatore Rosas – la storica compagnia della coreografa nata nel 1983 – creando una mescolanza generazionale e stilistica.
La pièce ruota attorno al gesto primordiale del camminare, affiancato e diretto dal ritmo continuo del blues che scandisce perfettamente i tempi di interazione tra i ballerini, che continuano a vagare e a marciare nello spazio. Ciò raffigura per la De Keersmaeker atti di resistenza contro la sfrenata produttività che caratterizza il mondo, rendendo indispensabile ritornare ad azioni essenziali, come appunto camminare.
Per gli amanti delle idee nate dalla mente creativa di De Keersmaeker probabilmente è saltata all’occhio la ricerca – a volte forzata – di connessioni tra musica e danzatori, ma anche tra danzatori e movimento o danzatori e pubblico, rompendo in qualche modo l’armonia dello spettacolo.
È stato come vedere una rappresentazione in due atti, in cui il primo appare come un rodaggio di tutte le componenti, mentre il secondo una ripresa di quello che la coreografa conosce meglio, il ritmo. A fare da collante a tutta l’opera sono la voce e la presenza di Meskerem Mees.
La conseguenza è un risultato d’insieme sconnesso e ripetitivo per quanto riguarda la prima parte e più deciso e potente per la seconda.
La tempesta shakespeariana a cui si rifà la coreografa sembra a tratti travolgere lo spettacolo ma quello che è certo è l’immensa cultura artistica di Anne Teresa De Keersmaeker che, ancora una volta, non si limita a portare in scena una semplice rappresentazione in cui mostrare la bravura dei danzatori, ma diventa la vetrina di messaggi e personalità, tra cui Robert Johnson, Jean-Marie Aerts Walter Benjamin, l’Angelus Novus di Paul Klee e ovviamente William Shakespeare da cui prende ispirazione il titolo.
Nonostante non tutti gli spettacoli riescano ad essere recepiti allo stesso modo dal pubblico – ma è anche questo il bello della danza e dell’arte in generale – speriamo Rosas tornino al più presto in Italia con altre geniali idee di Anne Teresa De Keersmaeker
Durata / 90’
Coreografia: Anne Teresa De Keersmaeker
Creato con e danzato da: Abigail Aleksander, Jean Pierre Buré, Lav Crncevic, José Paulo dos Santos, Rafa Galdino, Carlos Garbin, Nina Godderis, Solal Mariotte, Meskerem Mees, Mariana Miranda, Ariadna Navarrete Valverde, Cintia Sebik, Jacob Storer
Musica: Meskerem Mees, Jean-Marie Aerts, Carlos Garbin
Opening text: Walter Benjamin, “On the Concept of History”, These IX
Musica eseguita da: Meskerem Mees, Carlos Garbin
Scenografia: Michel François
Disegno luci: Max Adams
Costumi: Aouatif Boulaich
Testo e liriche: Meskerem Mees, Wannes Gyselinck
Drammaturgia: Wannes Gyselinck
Direttori delle prove: Cynthia Loemij, Clinton Stringer
Coordinamento artistico e pianificazione: Anne Van Aerschot
Assistente alla direzione artistica: Martine Lange
Tour manager: Jolijn Talpe
Direttore tecnico: Freek Boey
Tecnici: Jonathan Maes, Jan Balfoort
Suono: Antoine Delagoutte
Costumista: Alexandra Verschueren assistita da Els Van Buggenhout
Vestizione: Els Van Buggenhout
Sartoria: Chiara Mazzarolo, Martha Verleyen