BEUNNATURAL allo IED Square Fest: giovani, identità, informazione e lavoro
Oggi è in corso un crisi, anche narrativa: quella di chi ha perso di vista le coordinate attraverso le quali immaginarsi e raccontarsi. Chi la subisce si descrive come passeggero…
Le ceramiche di Samuele Bonomi
Giulia Anversa
A qualche anno dall’ultima esposizione che ha visto Samuele Bonomi ospite della galleria Subert, l’evoluzione del suo lavoro ci ha stimolato a proporre le sue opere in un’esibizione monografica più articolata, che possa sintetizzare meglio il suo percorso.
Ecco dunque i grandi “cerchi murari” nei quali, per la prima volta, sottili elementi frammentari divengono materia solida. Al centro dell’esposizione spiccano i “vasi non vasi” a sfera prettamente ceramici che, da una prima raffinatissima foggiatura della materia e da un’iniziale ricercato lavoro di cottura e affumicatura, si spingono fino all’esito estremo: la loro disgregazione.
La deliberata opera di frantumazione e la successiva ricostruzione, in sincretismo con materiali estranei, esalta l’essenza del recipiente che perde così la sua qualità più caratterizzante, per rivelarsi in una nuova configurazione. Resta la sagoma del vaso, resta la struttura sottolineata dalle cicatrici dei frammenti, ma è un profilo che, dall’unione di brani di materie diverse, manifesta una nuova essenza.
Il monopolio del naturale. Jil Sander e Alberto Burri
Agnese Azzarelli
HUMAN NATURE e MOTHER NATURE intessono un dialogo che Lucie e Luke Meier, co-direttori creativi di Jil Sander, hanno voluto documentare nel numero ventunesimo di A MAGAZINE. Un’affabulazione generata da accostamenti e scatti emblematici. Ad approfondire e arricchire il numero, alcune immagini rubate alla Campagna Primavera/Estate 2020 firmata Olivier Kervern. Gli scatti hanno fatto di Gibellina uno dei luoghi d’elezione per l’espressione di una collezione che, nella cifra minimalista del brand, si contraddistingue per linearità ed eleganza, ascetismo e voluttà. Nella scelta di Gibellina, luogo d’incontro tra naturale e artificiale, risuona l’eco del binomio con il quale i direttori artistici hanno emblematicamente voluto intitolare il numero di A.
Impegnato in una riflessione sul naturale, quasi assurto a codice, il brand ha scelto, tra i luoghi della Campagna, una terra segnata dalle calamità naturali e che ha conosciuto nuova vita anche e grazie all’intervento di artisti di diversa provenienza, quali Arnaldo Pomodoro, Mario Schifano, Andrea Cascella, Ludovico Quaroni; non da ultimo Alberto Burri che, con il Cretto di Gibellina, ha realizzato una delle opere di Land Art più interessanti al mondo, strutturando la propria opera delle macerie e dei resti della città scomparsa.
Venere vestita. Umanisti e lavoro
Agnese Azzarelli I II Lui e lei al Civico 8 di Via Cola di Rienzo[1]. Lei vagheggia su di una campagna che non sia celebrativa e pensa a una nota…
L’invenzione del design: elementi di design alla maniera delle favole
I Dell’eterno assente: il design come prosopopea II Quando il design è una tautologia III Il design è una metafora in absentia IV Quando il design fa dello humour V…
CALL TO ACTION
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